Salta al contenuto
Torna indietro
Israele, Paese di creatività e tensioni: il punto sulle ultime novità

Israele, Paese di creatività e tensioni: il punto sulle ultime novità

Israele, Paese di creatività e tensioni: il punto sulle ultime novità

La risata come collante sociale: il 4° “Ephraim Kishon Israeli Comedy Festival”

Gerusalemme si prepara a ridere di gusto. Dal suo quartier generale di Beit Mazia – con incursioni in vari altri spazi cittadini – torna per la quarta edizione l’“Ephraim Kishon Israeli Comedy Festival”. L’evento, dedicato al celebre autore satirico, promette spettacoli che mettono alla berlina vizi, virtù e contraddizioni del Paese.
Gli organizzatori sottolineano l’intento di “far riflettere divertendo”, formula che nelle passate edizioni ha saputo intercettare un pubblico trasversale: famiglie, giovani e turisti in cerca di un approccio leggero, ma non superficiale, alla complessità israeliana. La kermesse si svolgerà ad agosto e prevede performance di stand-up, teatro d’improvvisazione, laboratori di scrittura comica e omaggi al repertorio di Kishon.

Un “giardino segreto” per tutti: la svolta inclusiva della Biblioteca Nazionale

Fondata nel 1892, la Biblioteca Nazionale d’Israele compie un ulteriore passo verso la modernità inaugurando quello che i curatori definiscono “il giardino dell’accessibilità”. Il nuovo spazio verde è stato progettato per accogliere visitatori con esigenze diverse: percorsi tattili per non vedenti, pannelli esplicativi in braille, aree sensoriali adatte a bambini nello spettro autistico e sedute ergonomiche per anziani.
Il restyling non si limita all’outdoor: dentro l’edificio spiccano postazioni digitali con testi ingranditi, audio-libri multilingue e una piattaforma online che consente il prestito da remoto. L’obiettivo dichiarato è trasformare l’istituzione in “una casa della conoscenza senza barriere”, in linea con i più avanzati standard internazionali.

L’ombra di Teheran: analisti in allarme sul riarmo iraniano

Sul fronte geopolitico, un’analisi del Gatestone Institute lancia l’allarme: il regime iraniano starebbe “ricostruendo la propria macchina bellica” con l’intento di esportare la rivoluzione islamica e destabilizzare governi laici in Medio Oriente. Il think tank invita la comunità internazionale a non cedere alla “miraggio di riforme o moderazione” e a mantenere alta la pressione diplomatica ed economica.
Per Israele, che considera l’Iran la principale minaccia esistenziale, il dossier torna a occupare le prime pagine. Commentatori locali evidenziano come, mentre la società coltiva spazi di cultura e inclusione, la sicurezza nazionale resti un imperativo non negoziabile. L’alternarsi di festival artistici e dossier militari fotografa un Paese capace di celebrare la vita, senza distogliere lo sguardo dalle sfide regionali.


Fonti


Condividi questo articolo su:

Articolo precedente
Panorama su Israele: sicurezza regionale, eco mediatico dagli USA e memoria del disimpegno da Gaza
Articolo successivo
Israele tra leva obbligatoria e guerra a Gaza: tensioni interne e pressioni internazionali