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Israele, cronache di una giornata ad alta tensione

Israele, cronache di una giornata ad alta tensione

Il coraggio di un soldato solitario sotto i missili iraniani

Mentre i razzi lanciati dall’Iran colpivano il centro del Paese, un solo militare dell’IDF ha guidato una piccola squadra di soccorso in un grattacielo di 42 piani, salvando decine di civili.
Secondo quanto riportato dal Jerusalem Post, il caporale Eytan Gittler ha passato oltre due ore a salire e scendere le scale, bussando porta per porta per convincere gli abitanti ad abbandonare gli appartamenti minacciati dal fuoco nemico. L’operazione, avvenuta nel pieno dell’allarme “Operation Rising Lion”, ha permesso l’evacuazione di intere famiglie e persone anziane, nonostante l’assenza di ascensori e la continua minaccia dei missili in arrivo.
«La priorità era far scendere tutti, uno ad uno, senza farsi prendere dal panico», ha raccontato Gittler alla stampa israeliana.

Gideon Sa’ar accusa Damasco: «Il presidente siriano sostiene i jihadisti»

Sul fronte diplomatico, il ministro degli Esteri Gideon Sa’ar ha puntato il dito contro il presidente siriano Ahmed al-Sharaa, accusandolo di «appoggiare gli attacchi jihadisti e incolpare le vittime».
In una nota diffusa da Israel National News, Sa’ar ha chiesto alla comunità internazionale di proteggere i civili della regione di Sweida, dove gruppi estremisti avrebbero intensificato le violenze. «Non possiamo tollerare che Damasco copra i terroristi mentre i siriani innocenti pagano il prezzo», ha dichiarato il ministro, sollecitando sanzioni mirate contro il regime (fonte: Israel National News, 19 luglio 2025).

Ayman Odeh sotto attacco alle proteste di Ness Ziona

Sul piano interno, la tensione politica si è manifestata a Ness Ziona, dove il deputato arabo-ebraico Ayman Odeh (Hadash) è stato aggredito da manifestanti durante una manifestazione. Il suo veicolo è stato colpito con sputi e insulti; alcuni testimoni riferiscono calci e pugni alla carrozzeria.
Il Jerusalem Post riporta che la polizia, presente sul posto, avrebbe adottato una strategia di «contenimento» anziché intervenire con decisione. «Gli agenti si sono limitati a osservare, senza disperdere la folla», denunciano alcuni presenti, accusando le forze dell’ordine di aver sottovalutato il rischio per l’incolumità del parlamentare (fonte: Jerusalem Post, 19 luglio 2025).

Uno sguardo d’insieme

  1. Difesa: la prontezza dell’IDF e il coraggio individuale hanno evitato che il fuoco iraniano provocasse un bilancio ben più grave.
  2. Diplomazia: Israele alza la voce contro la Siria, cogliendo l’occasione per consolidare pressioni internazionali su Damasco.
  3. Politica interna: il clima resta incandescente, con proteste che degenerano e mettono in discussione la capacità della polizia di garantire la sicurezza a tutti i rappresentanti eletti.

Tra minacce esterne e fratture interne, Israele vive ore convulse, scandite dal suono delle sirene d’allarme, dal dibattito diplomatico e da tensioni di piazza che chiamano in causa la tenuta stessa delle istituzioni democratiche.


Fonti


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