Israele tra diplomazia espansiva e proiezione militare: le ultime novità
Alta tecnologia israeliana sul confine Thai-Cambogiano
La silenziosa “rivoluzione militare” in atto in Thailandia passa sempre più da Tel Aviv. Secondo il Jerusalem Post, l’esercito thailandese starebbe impiegando droni, missili guidati e altri sistemi d’arma di produzione israeliana per monitorare e, se necessario, colpire obiettivi lungo la frontiera contesa con la Cambogia.
L’adozione di queste tecnologie—dalla precisione “ombra”, come la definisce il quotidiano—sta mutando gli equilibri in un’area dove tensioni storiche, come quelle intorno al tempio di Ta Moan Thom, restano latenti. L’uso di soluzioni importate da Israele conferma la capacità del Paese di inserirsi in scenari di sicurezza lontani, aumentando la dipendenza regionale da know-how e hardware dello Stato ebraico. (Fonte: Jerusalem Post, 27 luglio 2025)
Baku guarda a Gerusalemme: l’ipotesi di un’Azerbaigian negli Accordi di Abramo
Un editoriale sempre sul Jerusalem Post sostiene che l’Azerbaigian sia “il tassello mancante” degli Accordi di Abramo. Il presidente Ilham Aliyev, elogiando pubblicamente Donald Trump, avrebbe messo in luce decenni di cooperazione riservata con Israele—dalla fornitura di armamenti alla condivisione d’intelligence sull’Iran, vicino comune ritenuto minaccioso da entrambe le capitali.
Inserire Baku nel quadro diplomatico inaugurato nel 2020 servirebbe, secondo l’analisi, a:
- ampliare il corridoio di normalizzazione arabo-israeliana verso il Caucaso;
- rafforzare la pressione multilaterale sull’Iran;
- creare nuove rotte energetiche alternative.
La finestra di opportunità, concludono gli autori, sarebbe “rara” e andrebbe colta prima che cambi il contesto geopolitico globale. (Fonte: Jerusalem Post, 27 luglio 2025)
“Non minacciateci o verrete colpiti”: il monito di Israele a Khamenei
Il ministro della Difesa Israel Katz ha visitato la base aerea di Ramon insieme al premier Benjamin Netanyahu, lodando l’Aeronautica per il recente “Operazione Leone Ruggente”. Durante la visita, riferisce Israel National News, Katz ha inviato un chiaro avvertimento alla Guida Suprema iraniana Ali Khamenei: «Non minacciate, altrimenti verrete danneggiati. Il nostro braccio è lungo e può raggiungere Teheran».
Il messaggio arriva in un momento di crescente tensione con l’Iran, dopo ripetuti lanci di droni e retorica ostile da parte di Teheran. L’operazione citata—di cui non sono stati forniti dettagli ufficiali—suggerisce comunque un’ulteriore dimostrazione di forza e prontezza operativa da parte di Israele. (Fonte: Israel National News, 27 luglio 2025)
Un filo rosso: deterrenza e diplomazia
Le tre notizie delineano un unico fil rouge: Israele consolida la propria sicurezza non solo con la deterrenza diretta verso l’Iran, ma anche esportando tecnologia bellica e ampliando alleanze strategiche.
Che si tratti di droni sorvolanti il confine thai-cambogiano, di colloqui per estendere gli Accordi di Abramo o di avvertimenti a Teheran, la cifra resta la stessa: proiezione di potenza e costruzione di una rete di partnership che rafforzano la posizione israeliana in scenari geograficamente distanti ma politicamente connessi.
Fonti
- Jerusalem Post, “Israeli tech is reshaping the Thai-Cambodian border conflict with shadow precision”, 27 luglio 2025.
- Jerusalem Post, “Why Azerbaijan belongs in the Abraham Accords”, 27 luglio 2025.
- Israel National News, “Defense Min. to Khamenei: ‘Do not threaten, lest you be harmed’”, 27 luglio 2025.