Israele tra diplomazia regionale, libertà di stampa e minacce nucleari
Le ultime 24 ore hanno visto Israele al centro di tre dossier cruciali: il rafforzamento delle relazioni con il Paraguay, le richieste dei principali media internazionali per garantire l’accesso dei giornalisti a Gaza e la nuova escalation retorica dell’Iran sul suo programma nucleare. Ecco che cosa sta accadendo.
Paraguay e Israele: un’amicizia in crescita
In un’intervista esclusiva concessa al Jerusalem Post, l’ambasciatore paraguaiano Alejandro Rubin ha ribadito la volontà di «rafforzare ulteriormente» i legami tra Asunción e Gerusalemme.
Secondo Rubin, «valori condivisi» e la lotta comune contro il terrorismo costituiscono il cuore dell’alleanza. L’ambasciatore ha ricordato:
- la storica decisione del Paraguay di spostare la propria ambasciata a Gerusalemme nel 2023;
- la cooperazione in ambito sicurezza, soprattutto sul fronte delle organizzazioni considerate terroristiche da entrambi i Paesi (Hamas, IRGC);
- nuove opportunità di scambio in agritech e cyber-security.
Libertà di stampa e crisi umanitaria a Gaza
Sempre dal Jerusalem Post arriva l’appello congiunto di AFP, AP, BBC e Reuters affinché Israele garantisca «passaggi sicuri» ai reporter che intendono lavorare nella Striscia di Gaza e faciliti l’ingresso di aiuti umanitari essenziali.
Le agenzie internazionali, preoccupate per la sicurezza dei propri dipendenti sul campo, sottolineano due priorità:
- accesso della stampa indipendente alle aree di conflitto, nel rispetto del diritto all’informazione;
- fornitura costante di beni di prima necessità alla popolazione civile, in linea con il diritto internazionale umanitario.
L’Iran alza la posta sul nucleare
Parallelamente, Teheran minaccia di ritirarsi dal Trattato di non proliferazione nucleare (TNP) se l’Unione europea dovesse reintrodurre le sanzioni sospese. L’avvertimento, riportato dal sito Algemeiner, arriva alla vigilia di nuovi colloqui con le potenze occidentali.
Il capo negoziatore iraniano ha dichiarato che l’uscita dal TNP sarebbe «una risposta proporzionata» alla «politicizzazione» del dossier nucleare. Una mossa che, se attuata, intensificherebbe le preoccupazioni di Israele e Stati Uniti sulla possibilità che l’Iran possa sviluppare l’arma atomica senza più obblighi di ispezione dell’AIEA.
Prospettive
- Diplomazia: il rafforzamento dei rapporti con il Paraguay conferma la strategia israeliana di ampliare il proprio network in America Latina, bilanciando l’isolamento diplomatico in altri fori internazionali.
- Media e diritti umani: la pressione delle grandi agenzie occidentali potrebbe spingere Israele a rivedere le limitazioni all’accesso stampa a Gaza, tema che incide sulla percezione globale del conflitto.
- Sicurezza regionale: la minaccia iraniana sul TNP aggiunge un altro livello di incertezza ai già fragili equilibri in Medio Oriente, dove Israele osserva con attenzione ogni sviluppo che possa alterare il balance of power nucleare.
Il quadro che ne emerge è quello di un Israele impegnato su più fronti: la costruzione di nuove alleanze, la gestione dell’immagine internazionale e la risposta a sfide strategiche che superano i propri confini immediati.
Fonti
- “Ambassador Alejandro Rubin on strong Paraguay-Israel ties”, The Jerusalem Post, 24 luglio 2025 – https://www.jpost.com/israel-news/article-862129
- “Journalists urge Israel to allow media access, aid to Gaza”, The Jerusalem Post, 24 luglio 2025 – https://www.jpost.com/middle-east/article-862126
- “Iran Threatens to Quit Nuclear Treaty if Europe Reinstates Sanctions Ahead of High-Stakes Talks”, Algemeiner, 24 luglio 2025 – https://www.algemeiner.com/2025/07/24/iran-threatens-quit-nuclear-treaty-europe-reinstates-sanctions-ahead-high-stakes-talks/